l
valzer, nella forma in cui lo conosciamo noi oggi, è una danza che
si sviluppò dalla fine del Settecento
in tutta Europa derivando dal Ländler, una danza di coppia diffusa
nelle regioni settentrionali dell’Austria.
el
Ländler le coppie danzano in tempo di 3/4 una serie di figure sviluppando
lungo la linea di danza i movimenti di rotazione e rivoluzione propri del
nostro pianeta rispetto alla sua stella e al suo satellite. Il valzer mantenne
il tempo ternario, i caratteristici movimenti rotatori, ma eliminò
le figurazioni accelerando il tempo di esecuzione musicale.
in
dagli anni dieci dell’Ottocento, il valzer è descritto nei manuali
di ballo come una serie continua di giri del cavaliere stretto alla sua
dama nel classico abbraccio che permette alla donna di abbandonarsi sul
braccio destro del partner. Piccole variazioni le troviamo nella descrizione
dei passi con la distinzione tra il valzer saltato, a due e a tre movimenti,
ma per tutto 1’Ottocento, in tutta Europa, il valzer rappresentò,
nel panorama delle danze di società, la deliziosa fuga solitaria
della coppia isolata nell’abbraccio dalle coppie circostanti, con poco
o nulla riguardo alla ricerca formale nelle figurazioni.
olo
in fine di secolo, e poi nel Novecento con l’apporto dei maestri inglesi,
iniziò la formalizzazione e successiva standardizzazione delle figure
che troviamo ancora oggi nelle sale da ballo. Dal momento in cui i primi
danzatori, verso il 1790 circa, portarono da Vienna a Parigi e Londra il
vortice del giro del valzer, le fazioni degli appassionati e dei contrari
accesero un diverbio che non ebbe più fine. Le parole scagliate
da censori e moralisti contro questa danza che ammetteva, anzi necessitava
l’abbraccio della coppia, il contatto stretto e continuato, la presa forte
della dama col suo cavaliere, il vortice del giro e della rotazione, palesano
il piacere intenso che essa generava nei corpi e nelle menti dei danzatori.
maestri di danza superarono l’ostacolo della diffidenza, se non del vero
e proprio ostracismo, inserendo il valzer nelle danze che possedevano un
posto sicuro in società. Per questa via gli inglesi inserirono all’inizio
dell’Ottocento il valzer nelle figurazione delle loro country
dances e i francesi nelle quadrille, facendo
sì che la musica e il passo divenissero familiari alla grande famiglia
dei danzatori ed insieme facessero breccia nella dura scorza delle abitudini
inveterate e delle regole che con precisione definivano i comportamenti
in società.
n
questo modo il valzer in un paio di decenni soppiantò il minuetto:
l’abbraccio della coppia vinse sulla posizione aperta, il turbinio costante
della sequenza fissa di passi fece dimenticare la minuziosa cesellatura
di pas menu e figure, il democratico volteggio di massa schiacciò
l’aristocratico rigore della successione delle coppie in ordine di grado:
è famoso l’aneddoto che al Congresso di Vienna risultò difficile
comporre le coppie per danzare il minuetto, laddove il valzer ormai regnava
sovrano.
a
storia del valzer, del suo apparire nelle sale da ballo di tutta Europa,
del suo conquistare il posto di regina delle danze e rimanere poi viva
nell’immaginario collettivo, si dipana in una continua serie di rimandi
tra la cultura musicale, i principi tecnici del ballo e i bisogni espressi
dalla nuova borghesia nata dalla rivoluzione industriale e irrobustita
dalla rivoluzione francese. La fortuna del valzer in Europa è connessa
a questi tre elementi, ma non bisogna cadere nell’errore di stabilire dei
rigidi rapporti di causa ed effetto: la danza di società e di sicuro
nel Settecento e nell’Ottocento il centro della vita sociale; il Ballo
è il luogo fisico e mentale dell’incontro in società.
l
Ballo avvengono i primi incontri tra i giovani dei due sessi, si dispongono,
misurano e confrontano le relazioni sociali, si decidono i matrimoni e
si discutono gli affari, la politica e le strategie, al Ballo si definisce
chi è e chi non è in società, ma è altrettanto
vero che non è possibile stabilire l’esistenza di un rapporto rigidamente
causale tra la forma organizzativa di una società e una danza che
viene inclusa nel suo repertorio di ballo.
l
rapporto tra valzer-forma musicale e valzer-danza troverà la soluzione
piu idonea nei valzer composti dalla famiglia Strauss, dal padre Johann
ai figli Johann, Josef e Eduard: essi portarono alla perfezione la forma
matura del valzer, un’introduzione seguita da quattro o cinque valzer e
la coda finale, proprio perché furono capaci di soddisfare sia l’orecchio
del danzatore che dello spettatore e non perché riuscirono ad eccitare
nei maestri di ballo volontà creative.
|
|